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Quali sono i benefici dell'allattamento al seno?

Negli ultimi anni, nel mondo occidentale si sta assistendo ad un ritorno all’indicazione di allattare al seno.


In molti recenti studi si è osservata infatti una minor incidenza di alcune patologie ad alta epidemiologia nei bambini allattati al seno rispetto a quelli che hanno ricevuto un allattamento artificiale. In particolare, queste minor incidenza viene attribuita alle qualità chimico-biologiche del latte materno rispetto a quello artificiale, ma sappiamo bene che non è l'unico beneficio.


È ormai condiviso a livello internazionale che l’allattamento al seno comporta una serie di benefici, sia per la mamma che per il bambino. Vediamo ora nel dettaglio quali sono.


Benefici per il bimbo:

  1. Il latte materno apporta tutte le sostanze essenziali che gli assicurano un’ottima crescita. Inoltre la particolare composizione del latte nelle prime poppate (denominato colostro, che è il primo latte, giallo, ricco e molto denso) garantisce al bimbo importanti fattori protettivi in grado di salvaguardare la salute futura e di preservarlo da molte infezioni. Il latte materno non ha mai la stessa composizione nel tempo e cambia la consistenza anche durante il corso della poppata: infatti, per meglio adeguarsi alle necessità di crescita del neonato nel tempo modifica la sua formula, rendendola unica e inimitabile. Dopo i primi tre giorni il latte da colostro cambia composizione diventando latte di transizione (più acquoso, di colore biancastro, offre al bambino tutti i nutrienti necessari in modo equilibrato e graduale) fino a raggiungere la sua composizione definitiva (latte definitivo) che avviene entro qualche settimana (Fonte: Ministero della Salute).

  2. Riduce il rischio di sviluppare allergie: la prima barriera contro le allergie è il latte materno che contiene infatti una serie di sostanze (anticorpi specifici, batteri, zuccheri complessi ad azione sul microbioma intestinale e sul sistema immune del neonato, acidi grassi essenziali) che sono in grado di prevenire nel bambino infezioni e numerose malattie, tra cui le malattie allergiche (Fonte: Ospedale Pediatrico Bambino Gesù).

  3. Migliora la vista e lo sviluppo psicomotorio: l’allattamento è la principale palestra psico-neuro-motoria a cui viene sottoposto l’organismo in crescita. Il seno materno costringe in modo “naturale” il bambino a fare uno sforzo di suzione che coinvolge più distretti e porta a sviluppare gli aspetti visivi e psicomotori (Fonte: Unicef).

  4. Protegge dalle infezioni respiratorie e contro le otiti. Grazie al latte materno il neonato ha meno probabilità di essere colpito da infezioni alle orecchie ed una nuova dimostrazione di questo arriva da uno studio pubblicato su Pediatrics e realizzato dalla University of Texas (Stati Uniti): dal 2008 al 2014 sono stati seguiti 367 bambini da meno di un mese fino al primo anno di vita. I ricercatori hanno raccolto informazioni sulle infezioni auricolari familiari, sull’esposizione al fumo e sull’alimentazione e se la mamma avesse allattato naturalmente o con latte artificiale. Si è osservato che rispetto a quanto rilevato tra la fine degli anni ’80 e negli anni ’90 c’è stato un calo dell’incidenza di infezioni dal 18% al 6% nei lattanti di 3 mesi; un calo dal 39% al 23% in quelli di 6 mesi e un calo dal 62% al 46% nei piccoli di 12 mesi.

  5. Il latte e il contatto materno sono regolatori precoci dello sviluppo neurologico e psicologico ottimale. Non dimentichiamo che i bambini allattati passano molto tempo in braccio alla mamma, ed è dimostrato che questo contribuisce a rafforzare il legame emotivo tra mamma e bimbo (bonding). La stimolazione sensoriale legata all’allattamento, alla suzione e al contatto pelle a pelle è assimilabile ad un nutriente vero e proprio: quando vi è uno stretto legame affettivo tra mamma e bambino si verifica un aumento della concentrazione di serotonina. Nella sintesi della serotonina è coinvolto anche un fattore neurobiochimico, il triptofano, aminoacido essenziale di cui è ricco il latte materno (Fonte: "Il Giusto Respiro" di Andrea di Chiara, edizioni "Il leone verde", qui un estratto: https://www.leoneverde.it/upload/libri/estratti/374-Il-giusto-respiro.pdf). Quindi l’allattamento materno favorisce uno sviluppo cerebrale fisiologico ed è fondamentale per una crescita psicofisica equilibrata!

  6. Riduce l’incidenza e la durata delle gastroenteriti, migliora lo sviluppo intestinale, riduce il rischio di diabete e di tumori del sistema linfatico: il contenuto del latte materno e l’esercizio fisico necessario per spremerlo fuori regolano da subito l’attività metabolica del neonato e l’equilibrio del suo sistema endocrino (Fonte: "Il Giusto Respiro" di Andrea di Chiara, edizioni "Il leone verde", qui un estratto: https://www.leoneverde.it/upload/libri/estratti/374-Il-giusto-respiro.pdf).

  7. Riduce il rischio di malocclusioni e contribuisce ad un miglior sviluppo dento-scheletrico. Meno attenzione viene di solito dedicata ai rapporti funzionali e anatomici che la bocca del neonato contrae con il seno della mamma, rispetto ai rapporti che si possono contrarre con la tettarella del biberon, ma è invece molto importante osservare cosa accade durante l'allattamento da un punto di vista fisiologico e funzionale. La maggior parte del latte affluisce durante l’apertura massimale della mandibola e il vuoto che si viene a creare combinato con i movimenti peristaltici della lingua all’interno della cavità orale provocano l’aspirazione del latte. Già nel lontano 1958, uno studioso, Ardran, verificò infatti che i movimenti della lingua e della mandibola giocano un ruolo fondamentale nell’aspirazione del latte dal capezzolo. Nel neonato, suzione e deglutizione, durante l’allattamento si susseguono senza che si possano distinguere le due fasi e in questo processo vengono attivati i muscoli della lingua, delle labbra e della faccia in sinergia con la muscolatura del velo e del faringe. Durante la poppata al seno il bimbo apre la bocca quanto necessario, senza dover dislocare la mandibola all'indietro, come invece accade con il biberon. Il capezzolo materno viene dolcemente massaggiato in modo però attivo con il movimento della lingua del bimbo, la quale spreme il capezzolo stringendolo contro il palato nella zona delle rughe palatine. Il seno materno in questo modo conforma con delicatezza il palato duro del bambino! Anche le labbra partecipano attivamente alla poppata, per ottenere quel sigillo labiale attorno all’areola che rende efficace la suzione e non permette all'aria di entrare. Poiché il sigillo labiale e la collocazione linguale sulle rughe palatine rappresentano i cardini della corretta posizione di riposo, si può dire che, con l’allattamento al seno, il neonato si allena a diventare lingualmente e labialmente adulto. Inoltre nello sviluppo cranio-mandibolare del bambino gioca un ruolo importante anche il fatto che, allattando al seno le mamme tendano ad alternare la poppata a destra e a sinistra evitando il consolidarsi di posture monolaterali e tendenzialmente laterodeviate. Anche nelle Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva (2013) si evidenzia proprio che l'allattamento al seno ha un'azione favorevole sullo sviluppo delle ossa del viso. Pertanto un recupero dell’allattamento al seno come raccomandato anche dall'OMS, può essere considerato un importante aspetto preventivo sulla struttura cranio-mandibolare, sull’occlusione dentaria e sugli schemi deglutitori, respiratori e articolatori verbali successivi.

Ulteriori evidenze scientifiche confermano questa tesi!


In questo articolo si vede come l'allattamento al seno influisca positivamente sullo sviluppo occlusale primario se effettuato per almeno 6 mesi: in modo particolare tra i risultati emerge che l'allattamento al seno si è dimostrato essere un fattore protettivo per lo sviluppo di malocclusioni, e in modo particolare nei confronti del morso aperto indiepndentemente dalla durata, e nei confronti di overjet, crossbite e affollamento dentale se effettuato per almeno 6 mesi (ricordi cosa significano questi termini? Ne ho parlato un po' nel mio precedente articolo!).

In quest'altra metanalisi, si evidenzia come l'allattamento al seno diminuisca il rischio di sviluppare malocclusioni. Infatti, comparando i risultati dei diversi studi, si è visto che:

  • i bimbi allattati al seno presentavano un rischio minore di sviluppare malocclusioni rispetto a chi non era mai stato allattato;

  • i bimbi che erano stati allattati solamente al seno presentavano un rischio minore di sviluppare malocclusioni rispetto ai bimbi che erano stati allattati con modalità miste;

  • i bimbi che erano stati allattati più a lungo avevano minori probabilità di sviluppare malocclusioni rispetto a quelli che erano stati allattati più brevemente.


Anche dal punto di vista osteopatico lo sviluppo fisiologico ottimale del cranio riveste un ruolo fondamentale: l’allattamento influenza l’elasticità delle suture e della sincondrosi sfeno-basilare, ottimizzando lo sviluppo del cranio del bambino.


Considerati quindi tutti questi aspetti nei casi in cui l’allattamento al seno non sia risultato praticabile, un precoce approccio logopedico ed eventualmente un approccio ortodontico e/o osteopatico saranno indispensabili allo scopo di limitare le conseguenze sulla struttura e sulle funzioni orali.


Ma vediamo ora i benefici per le mamme!


Benefici per la mamma:


Da non sottovalutare inoltre sono i molteplici benefici che l'allattamento al seno ha per le mamme:

  • l'allattamento al seno è gratuito, non ci sono costi di preparazione;

  • è pratico, ovvero il latte non è necessario scaldarlo;

  • stimola la naturale contrazione dell’utero riducendo il naturale sanguinamento post partum e consentendo all’utero di tornare alle dimensioni normali più velocemente;

  • aiuta a perdere il peso accumulato durante la gravidanza;

  • riduce il rischio di sviluppo di osteoporosi;

  • previene alcune forme di tumore al seno e all'ovaio;

  • pone le basi per la comunicazione turnata: il bambino fa delle pause e la mamma si inserisce dando il ritmo, incalzando il bimbo a riprendere con la voce, cullandolo etc.


L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda che i bambini siano allattati al seno in maniera esclusiva fino al compimento del 6° mese di vita e che il latte materno rimanga il latte di prima scelta anche dopo l'introduzione di alimenti complementari.

Non c’è un tetto limite d’età per l’allattamento al seno, ma è consigliato fino ai 2 anni vita o comunque "...fintantoché entrambi lo desiderino", come sostiene l'American Academy of Family Physicians.

Sarebbe quindi opportuno proseguire il più a lungo possibile ossia finchè l’istinto di suzione del bambino viene meno in modo del tutto naturale.


Nel nostro paese sicuramente c'è ancora del lavoro da fare per incentivare l'allattamento al seno. Le statistiche infatti parlano di un durata media dell’allattamento naturale in Italia di 7,3 mesi, a fronte di un 30% di mamme che a 3 mesi hanno interrotto l’allattamento naturale.

Vero è che per alcuni bambini l’alimentazione al seno può non essere l’unica via di alimentazione e per questo si può rendere necessaria l’alimentazione attraverso il biberon.

Vi sono situazioni che impediscono ai bambini di nutrirsi con il latte materno o situazioni nelle quali le mamme non possono allattare: in questi casi, è chiaramente necessario alimentare i neonati con il latte artificiale.

E' importante sapere che l’abilità di succhiare al biberon è diversa da quella del seno e ha delle caratteristiche funzionali differenti, ma ne parleremo nel prossimo articolo: stay tuned!


Ricordiamoci in ogni caso che una mamma che non allatta al seno non è una mamma meno brava o meno adeguata, anzi ciascuna mamma dà il meglio che può per sé e per il suo bambino!


Un grande abbraccio a tutte le mamme!!!




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