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Perché il dentista mi manda dal logopedista?

Molte volte, nella mia pratica clinica mi sono trovata a dover rispondere a questa domanda.

Capita molto di frequente che arrivino pazienti inviati da dentisti (o per meglio dire, odontoiatri) o ortodontisti per un percorso di riabilitazione logopedica.



C'è spesso molta confusione sul perchè: specie per i più piccoli, è opinione comune che il logopedista si occupi prevalentemente di linguaggio, ma come ho spiegato in questo articolo, non è proprio così.


Il logopedista si occupa infatti anche di funzioni orali, ovvero di tutte quelle funzioni che ruotano attorno alla nostra bocca: la respirazione (ovvero il primo atto che compiamo quando veniamo al mondo), la suzione (il primo meccanismo di nutrizione e alimentazione che mettiamo in atto da neonati: ti invito a leggere questo articolo di approfondimento sul tema dell'allattamento), la deglutizione, la masticazione (che inizia a svilupparsi intorno ai 9 mesi di vita, seguendo le tappe di sviluppo della funzione alimentare), la fonazione e l'articolazione verbale (ovvero tutto ciò che ci consente di emettere suoni e di articolarli per parlare) ma anche la mimica, che utilizziamo per veicolare informazioni e comunicare anche senza la voce e le parole.



In un articolo precedente ho spiegato che il nostro sorriso è determinato da un sottile equilibrio tra quella che è la forma ovvero la struttura ossea e dentale, e la funzione, cioè tutte quelle azioni che avvengono all'interno della nostra bocca (le sopracitate appunto funzioni orali) e che vengono attuate attraverso movimenti e spinte di tipo muscolare.


Il nostro sorriso, così come il sorriso dei nostri bimbi è il risultato di forma e funzione.

La forma rappresenta la nostra dotazione genetica: tutti noi nasciamo con un cranio, una bocca, una lingua, dei denti ma poi ciascuno ha delle caratteristiche differenti che possono essere determinate dalla predisposizione o dall'ambiente (ad esempio, anche la tipologia di parto può avere un impatto sullo sviluppo delle nostre ossa craniche, così come il tipo di allattamento o lo sviluppo della masticazione etc.).


Ognuno di noi può avere quindi un palato più o meno stretto, una lingua di piccole o grandi dimensioni, un posizionamento dei denti differente.


Il dentista (odontoiatra) ed in particolar modo l'ortodontista si occupano del modo in cui sono posizionati i denti ovvero dell'occlusione.

L'occlusione fisiologica (normale) della bocca, prevede che l'arcata superiore sormonti quella inferiore in modo equilibrato ed armonico proprio come se fosse il coperchio di una pentola. Nei casi in cui ciò non avviene, siamo di fronte ad una malocclusione (dentale e/o scheletrica) in cui assistiamo ad un errato posizionamento delle arcate dentali o dei denti.

Per approfondire i diversi tipi di malocclusione, ti invito a leggere il mio articolo in merito.


Questo posizionamento o malposizionamento dei denti è influenzato dalla funzione, cioè dalle spinte muscolari che labbra, lingua e guance esercitano sulle ossa.


Ma come possono i denti e le ossa, che sono così rigidi e "immobili", essere influenzati ed addirittura alterati dall'azione dei muscoli del viso (muscoli orofacciali)?

I muscoli delle labbra e intorno alle labbra (muscoli periorali) spingono verso l'interno mentre la lingua ha una spinta verso l'esterno: teniamo conto però che le forze che queste due spinte in direzioni opposte esercitano sono molto diverse.

La lingua, quando deglutiamo, scarica sulle strutture che tocca una forza di 1,5kg su cm2, mentre labbra e guance una forza di appena 300gr.

Una bella differenza no?


Normalmente la nostra lingua nel posizionarsi correttamente sul palato (a livello della papilla retroincisale secondo alcune scuole, a livello dello spot linguale secondo altre)

scarica lì la propria forza, favorendo nei più piccoli l'espansione del diametro traverso e garantendo quindi il giusto spazio per i denti.


Tenendo conto del fatto che ciascuno di noi deglutisce circa 1600 volte al giorno, capiamo bene che se la lingua non è posizionata correttamente e se il meccanismo della deglutizione non evolve e matura come dovrebbe (per varie cause) allora tale forza verrà scaricata su punti errati, disarmonizzando così lo sviluppo della bocca, dei denti e delle ossa.


Emerge quindi quanto la lingua sia protagonista della nostra bocca e influenzi denti ed arcate, poiché agisce su di essi per 24h al giorno: è quindi fondamentale considerare che un errore nel posizionamento della lingua a riposo possa determinare cambiamenti dannosi all'interno della nostra bocca, poiché farà partire uno schema deglutitorio non fisiologico che si consoliderà e che se non viene "corretto" verrà portato avanti per tutta la vita.

Nei più piccoli, un uso prolungato di ciuccio e di biberon avrà proprio tra gli effetti indesiderati quello di non portare la lingua ad acquisire il suo corretto pattern motorio di deglutizione.


Facciamo qualche esempio:

  • se la lingua è posizionata in basso, sul pavimento della bocca, in deglutizione imprimerà una forza eccessiva sui denti e sull'arcata inferiore;

  • se la lingua è posizionata contro i denti superiori, in deglutizione li spingerà in avanti, e potrà favorire anche l'avanzamento eccessivo dell'osso mascellare rispetto alla mandibola;

  • se la lingua è posizionata in mezzo ai denti continuerà a crearsi questo spazio, formando un vero e proprio "buco", il cosiddetto morso aperto.


E gli altri muscoli come reagiscono, se la lingua non è posizionata correttamente e la deglutizione non è quindi fisiologica ma diventa disfunzionale?

Si adattano a quella che è la condizione di base diventando o iperfunzionanti (ovvero di attivano troppo, molto più di quello che dovrebbero in condizioni normali) o ipofunzionanti (ovvero si attivano troppo poco rispetto a quello che gli sarebbe richiesto.

Tutto ciò determina una condizione che viene denominata di squilibrio muscolare orofacciale (SMOF).


Tornando al nostro dentista e ortodontista, esso interviene sul posizionamento dei denti e delle arcate ma invia al logopedista in tutti quei casi in cui intervenire sulla struttura cioè sulla forma non è sufficiente, poiché è presente una funzionalità alterata in cui le spinte muscolari disequilibrano le strutture.

Tentiamo conto che poiché lo sviluppo delle ossa craniche avviene prevalentemente nei primi 12 anni di vita, è fondamentale intervenire quanto prima per evitare o limitare l'impatto di questo tipo di disfunzionalità.


Se l'ortodontista (pedodontista nel caso dei più piccoli) lavora sulla forma, il logopedista lavora sulla funzione: questo ci fa capire quanto le due figure debbano collaborare in modo sinergico allo scopo di ottenere la miglior condizione di simmetria e benessere per la bocca di quel soggetto.


Forma e funzione sono quindi in delicato equilibrio tra loro: è opportuno valutare le forze muscolari che agiscono sul sistema, considerando qual è la condizione strutturale di denti e ossa.


Se forma e/o funzione non sono infatti in equilibrio, è importante correre ai ripari consultando un professionista: rivolgiti quindi al tuo ortodontista o al tuo logopedista di fiducia!





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