Da qualche anno a questa parte, il 17 febbraio si celebra la Giornata Mondiale della Motricità Orofacciale: l'obiettivo primario è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del lavoro specialistico in Motricità Orofacciale, ovvero quella branca medico-sanitaria che si occupa di valutare e gestire la presa in carico delle persone con problematiche relative alle funzioni orali (respirazione, deglutizione, masticazione, articolazione verbale). Si tratta di un lavoro interdisciplinare tra più professionisti (Logopedista, Ortodontista, Foniatra e Otorinolaringoiatra, Neuropsichiatra Infantile - Psicoterapeuta, Osteopata - Posturologo), necessario al fine di gestire adeguatamente la presa in carico del paziente.
E' importante per tutti prendere consapevolezza dell’importanza di una diagnosi e di un trattamento precoce delle alterazioni delle funzioni orali, perché l'obiettivo è quello di orientare il sistema osteo-muscolare alla simmetria e al benessere, in modo particolare nei bimbi, che sono in continua crescita.
Quando si creano infatti dei compensi scorretti, l'intero sistema innesca degli schemi di movimento muscolare che non favoriscono una crescita armoniosa.
E' quindi indispensabile essere consapevoli di eventuali alterazioni perché più il trattamento di cura è tempestivo e precoce e più il lavoro è efficace!
Ma torniamo a noi...il 17 febbraio, dicevo, sarà la Giornata Mondiale della Motricità Orofacciale, e per il 2020 la tematica scelta è la seguente: "Le abitudini viziate (o vizi orali) nella prima infanzia, dalla prevenzione al trattamento".
Il Comitato organizzatore della Giornata Mondiale della Motricità orofacciale si è posto infatti l'obiettivo di "accrescere l’interesse di genitori e professionisti della salute sul tema dei “vizi orali” in età evolutiva, considerati come comportamenti nocivi per la crescita e lo sviluppo delle strutture anatomiche oro-facciali e delle funzioni ad esse correlate. Ci proponiamo di promuovere l’interesse e di rendere cosciente e consapevole la popolazione in generale dell’importanza di un counselling preventivo".
Sorge spontaneamente la domanda: ma cosa si intende per vizi orali?
I vizi orali (oral habits), sono alterazioni comportamentali a livello della sfera stomatognatica, che possono determinare o contribuire a una modificazione sia a livello funzionale che morfologico (L. Levrini - Deglutologia, Omega Edizioni - 2011).
Si tratta infatti di comportamenti che generano come abitudini e che, se persistono, degenerano in veri e propri 'vizi'.
Quando la suzione permane oltre un termine fisiologico come abitudine va infatti a costituire un fattore ambientale in grado di determinare alterazioni delle ossa mascellari, delle arcate dentali e della crescita mandibolare. Nelle successive fasi dell'infanzia si assiste al progressivo e, nella maggior parte dei casi, spontaneo abbandono di questa abitudine e la cessazione della suzione deve essere perseguita e raggiunta infatti, proprio per evitare l’instaurarsi del vizio orale.
Quali sono i vizi orali più frequenti?
succhiamento del dito: nei paesi Occidentali è un'abitudine diffusa, che si presenta in una percentuale elevata fra i bambini (75-90%). Questa abitudine ha un effetto rilassante sui più piccoli, ma quando permane oltre l'eruzione dei primi dentini potrebbe causare la formazione di un morso aperto o modificare la direzione di crescita delle ossa mascellari (la spinta del dito sul palato contribuisce alla formazione di un palato ogivale) oltre che aumento dell'over-jet e incompetenza labiale;
uso prolungato del ciuccio: l'utilizzo del ciuccio (ma ne parleremo!) non è dannoso se entro i tempi fisiologici indicati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, ma se prolungato, come nel caso del succhiamento del dito, può portare alla formazione di morso aperto, e più in generale allo sviluppo di malocclusioni e alterazioni delle funzioni orali;
utilizzo prolungato del biberon: così come nel caso del ciuccio e del dito, la suzione mediante l'ausilio del biberon causa alterazioni da un punto di vista dell'occlusione dentale e della crescita cranio-facciale ma anche da un punto di vista muscolare orofacciale ovvero funzionale;
mangiarsi le unghie (o mangiucchiarsi le penne o le matite, o le pellicine delle unghie): in gergo tecnico questi vizi vengono denominati onicofagia (per le unghie), lapisfagia (per le penne e matite) e dermofagia (nel caso delle pellicine delle unghie). Si tratta di vizi orali legati ad ansia, tensione, stress. Se prolungati nel tempo, insieme alla frequenza di messa in atto e alla direzione di posizionamento di unghie o matite, determinano alterazioni nell'occlusione dentale.
morso delle labbra e delle guance: sono vizi correlati ad ansia, tensione e stress. Come nel caso del mangiarsi le unghie questo vizio può determinare alterazioni nell'occlusione dentale e lesioni a livello della mucosa orale.
Ma tra i vizi orali ricordiamo anche...portare alla bocca parti di indumenti (come i lacci delle felpe), succhiarsi le labbra o la lingua (vizi orali rari ma presenti, e difficili da eliminare!). Sono considerati vizi orali anche anomalie di respirazione, errori dietetici e parafunzioni (come il bruxismo).
La suzione del ciuccio e altre abitudini simili, sono tipiche della "fase orale" dello sviluppo del bambino, che secondo Freud dura dagli 0 ai 18 mesi: per il bambino di questa età, la suzione costituisce il suo modo di entrare in relazione con il mondo esterno.
La bocca nel bambino ha un ruolo fondamentale: viene utilizzata per nutrirsi, ma anche per calmarsi, confortarsi e conoscere il mondo esterno, ed è una fase che spontaneamente terminerà per lasciar posto alle fasi successive di sviluppo psico-emotivo.
Tuttavia, la suzione prolungata di ciuccio, biberon, pollice e gli altri vizi orali possono provocare numerosi effetti collaterali, tra cui le malocclusioni.
Questo è quanto viene riportato dalla SIDO (Società Italiana di Ortodonzia) relativamente a quanto affermato dal Ministero della Salute nelle sue "Raccomandazioni Cliniche in Odontostomatologia" del 2017: “Relativamente all’eziopatogenesi delle malocclusioni, le alterazioni funzionali (es. le abitudini orali, quali l’interposizione linguale, la suzione del dito, della lingua e della tettarella, le alterazioni posturali, la respirazione orale) rappresentano i fattori ambientali maggiormente implicati nel determinismo delle malocclusioni, in quanto sono in grado di sostenere alterazioni tra muscolatura intraorale ed extraorale, con conseguenti cambiamenti morfo-funzionali a livello dento-alveolare e/o scheletrico"
Anche l'American Academy of Pediatric Dentistry (AAPD), nel suo documento "Management of the Developing Dentition and Occlusion in Pediatric Dentistry" riconosce che il benessere di un bambino o dell'adolescente può essere influenzato dalle abitudini orali e incoraggia i professionisti della salute ad adottare un approccio individualizzato nella gestione di queste abitudini.
La correlazione tra presenza di forme di suzione non nutritiva e malocclusione è scientificamente provata da numerosissime evidenze, qui ne riporto alcune:
Ricordiamo poi che tutti i vizi orali se prolungati nel tempo possono avere effetti sul modo di articolare le parole!
E' importante limitare le probabilità di sviluppo di malocclusioni e di lesioni della mucosa della bocca, e limitare le alterazioni delle funzioni orali (come la respirazione, l'articolazione verbale, la masticazione e la deglutizione) con conseguente squilibrio muscolare orofacciale: tutte cose che possono impattare più o meno direttamente sullo sviluppo armonioso dei bimbi.
Gli effetti di una cattiva abitudine dipendono infatti dal tempo di esordio, dalla durata e dall'intensità delle stesse abitudini: è importante quindi ricorrere a ciuccio, biberon e altri ausili con moderazione (Proffit WR, Fields HW, Sarver DM. Contemporary orthodontics. 4th ed. St. Louis, Mo.: Mosby Elsevier; 2007).
Ricordiamo che un bambino, specie nei suoi primi anni di vita è dotato di una plasticità ossea notevole, e "intervenire precocemente è come agire su un tronco di un albero ancora giovane, ancora raddrizzabile con il giusto sostegno" (P.Perrone, 2019 - Togliamo il Ciuccio, The Bridge)
E non dimenticare che, per garantire questo sostegno e per superare questi vizi la soluzione potrebbe essere semplice: un percorso logopedico!
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