Se una mamma non allatta al seno non significa che sia più brava di chi lo fa!
Per alcune mamme infatti, non vi è la possibilità di allattare al seno oppure ci possono essere delle ragioni tali per cui per il bimbo stesso l'alimentazione al seno può non essere l'unica via di alimentazione.
In altri casi non allattare al seno può essere una scelta: quello che personalmente ritengo sia importante è essere consapevoli dei pro e dei contro che ciascuna scelta comporta.
Ogni mamma va guidata e accompagnata nelle sue scelte, ma mai giudicata!
Come dicevamo quindi, per alcuni bambini può essere necessario inserire l'alimentazione attraverso il biberon.
Tuttavia è necessario sapere che l’abilità di suzione attraverso il biberon è diversa dalla suzione del seno, poiché risulta meno naturale.
Il neonato, proprio per le sue caratteristiche sensoriali e motorie, non è ancora maturo per l'attività di suzione al biberon e può avere difficoltà di attacco alla tettarella, può perdere latte dai lati della bocca e può ingurgitare una maggiore quantità di aria.
Un po' alla volta, attraverso esercizio ed esperienza il bambino diventerà però sempre più abile e la sua competenza di suzione al biberon sarà adeguata.
Rispetto al biberon, la suzione al seno per il neonato risulta più semplice per la maggior adattabilità del senso materno alla bocca, a cui si aggiunge un contatto più piacevole ai sensi.
L’allattamento naturale ha inoltre un effetto positivo sullo sviluppo delle funzioni e sulle strutture orofacciali: l’allattamento al seno prevede la partecipazione attiva dei muscoli, mentre quello artificiale implica un coinvolgimento muscolare differente con una lingua che assumerà una posizione bassa, delle guance passive, e un dispendio muscolare (in termini di fatica).
In questo articolo del 2018 "Breastfeeding versus bottle feeding on malocclusions in children: a meta-analysis study", oltre ad indagare se il tipo e la durata dell'allattamento potessero essere associati a malocclusioni nella dentizione primaria si osserva, confrontando una serie di studi, che l'allattamento al seno influisce positivamente sulla dentizione primaria se praticato per almeno 6 mesi: costituisce quello che in termine tecnico si definisce fattore protettivo nei confronti dello sviluppo di malocclusioni (per approfondire, leggi il mio articolo qui).
Se il biberon viene introdotto per integrare la nutrizione al seno è importante sapere che questa attività potrebbe influire sulla produzione del latte. Il bambino saziato dalla somministrazione del latte in formula succhierà meno il seno materno facendo diminuire la produzione del latte e se l’allattamento al seno non è ancora ben sviluppato si rischia, non volendo, di perderlo.
Quando il bambino ha difficoltà ad attaccarsi al seno, può essere comunque allattato con il latte materno ricavando molti dei benefici che l’allattamento al seno comporta: sarà molto impegnativo per la mamma ma anche poche settimane di latte materno hanno il loro beneficio sullo sviluppo immunitario e di crescita del bambino. Se il neonato non può o non riesce ad essere attaccato al seno, la produzione di latte deve essere iniziata e/o mantenuta attraverso il tiralatte: dovrà essere tirato ogni tre ore circa per mantenere una buona quantità di latte, cercando di stimolare il seno come farebbe un neonato. Per far si che il bambino si possa attaccare in seguito, potrebbe essere utile somministrare il latte tiro con un biberon che anatomicamente richiami più possibile il seno della mamma.
Teniamo conto inoltre del fatto che sia possibile pensare ad alcune alternative rispetto al biberon, come la siringa senza ago o il bicchierino: tuttavia è opportuno farsi consigliare e supportare per non rischiare di imbarcarsi in imprese che non incontrano né le esigenze di mamma e bimbo né il necessario sviluppo delle abilità del piccolo.
Qualunque sia la fase di sviluppo del bambino (allattamento al seno, al biberon o svezzamento) bisogna però sempre ricordare che gli ausili devono supportare mamma e bambino, facilitando l’assunzione del cibo e la salute di entrambi.
E' importante essere informati per scegliere al meglio gli ausili per la nutrizione poiché sono quel tipo di ausili che agiscono direttamente sull’entrata nutrizionale del bambino e che entrano in contatto con le strutture anatomiche della bocca.
Le funzioni orali infatti si attivano attraverso l’attività dei muscoli e delle ossa: se tali attività non sono eseguite correttamente, i muscoli e le ossa si alterano e la loro alterazione determinerà delle disfunzioni.
Gli ausili dovrebbero essere scelti per:
qualità del materiale di composizione;
caratteristiche intrinseche dell’ausilio;
età di utilizzo dell’ausilio e sviluppo delle abilità di alimentazione.
Per quanto riguarda il materiale di composizione, si raccomanda di scegliere solo biberon con marchio bisfenolo 0% o in vetro.
È importante inoltre seguire le istruzioni riportate sugli involucri o sull’ausilio stesso (come ad esempio l’esposizione a determinate temperature, l’uso del microonde e/o della lavastoviglie etc.) per evitare di determinare delle alterazioni nella struttura o nella composizione.
Per quanto riguarda le caratteristiche dell’ausilio invece, esse sono strettamente legate allo sviluppo delle abilità di alimentazione e giocano un fondamentale ruolo sulla corretta evoluzione delle strutture anatomiche della cavità orale. Se le caratteristiche dell'ausilio non sono adeguate, possono causare disfunzioni alle funzioni orali e alla struttura della bocca e dei denti. Facciamo qualche esempio: spesso nei biberon in commercio, i fori del biberon troppo grandi e determinano una portata eccessiva, provocando un’alterazione della fisiologia della deglutizione (se il flusso del liquido è eccessivo, il bambino non sarà in grado di gestirlo!) e un'alterazione al sistema digestivo.
Vediamo quindi in sintesi quali suggerimenti tenere presente per quanto riguarda le caratteristiche delle tettarelle e del biberon:
preferire la tettarella in silicone: meno deformabile e alterabile, non assorbeodori e sapori, e può essere sterilizzati a lungo. Gli ausili in silicone sono infatti particolarmente consigliati nel neonato fino alla comparsa dei denti.
ispezionare la tettarella del biberon prima e dopo ogni utilizzo, eliminando quelle che evidenziano segni di usura;
evitare materiali troppo rigidi;
evitare tettarelle troppo lunghe o con forme poco anatomiche;
non alterare i fori delle tettarella allargandoli poiché oltre a determinare alterazioni nello sviluppo delle abilità motorie (il liquido potrebbe essere troppo da dover gestire per le competenze del bimbo!) facilita l'usura della tettarella stessa;
sostituire spesso le tettarelle quando il bimbo è in fase di eruzione dei denti poiché è più alto il rischio di usura;
pulire prima dell’uso di ogni uso la tettarella;
non lasciare le tettarelle nelle soluzioni sterilizzanti più del tempo consigliato;
riempire il biberon esclusivamente di acqua o latte.
In linea di massima, da un punto di vista anatomico è preferibile che la scelta del biberon ricada su uno con base larga e tettarella corta, che possa quindi richiamare le caratteristiche del seno materno.
Sono infatti presenti in commercio biberon in silicone con dei puntini che sono assimilabili ai punti sul capezzolo della madre, che vanno a stimolare il bimbo anche dal punto di vista sensoriale. Alcuni biberon inoltre sono dotati di con meccanismi con funzione anticolica, che fanno in modo che il bambino sia stimolato a fare attivamente il movimento di suzione. Nei bimbi che prendono il latte con il biberon è frequente che possano ingurgitare aria mentre deglutiscono il latte, e questo tipo di biberon hanno la funzione di limitare questo fenomeno, anche grazie alla parte del contenitore che è morbida e serve ad aiutare il bambino a convogliare il latte all'interno della bocca.
E' importante infine scegliere il biberon in base all'evoluzione delle abilità di alimentazione e all'età del bimbo:
0-4 mesi: preferire un biberon con tettarella tipo seno ed 1 solo foro;
3-6 mesi: preferire un biberon sempre con tettarella tipo seno e 3 fori;
5-9 mesi: biberon con tettarella con paglietto a stella (no spill);
7-14 mesi: biberon con tettarella piatta da mordere.
In verità a partire dai 6 mesi, l'obiettivo per il bimbo sarebbe di arrivare al bicchiere il prima possibile.
Intorno ai sei mesi il bambino è inoltre maturo a livello gastrico per assumere nuovi alimenti di qualità e consistenza diverse dal latte liquido.
Il bimbo che inizia l'alimentazione complementare (erroneamente nota come svezzamento), in concomitanza con l'evoluzione motoria che lo porterà a mantenere la posizione seduta, farà progressivamente esperienza di nuovi cibi, nuovi gusti e nuove consistenze e potrebbe iniziare a sentire il desiderio di bere durante il pasto, così come gradualmente anche in altri momenti della giornata.
Come dicevamo, l’obiettivo è quello di passare a bere con il bicchiere il prima possibile, ma in caso si preferisca affrontare il passaggio con ausili intermedi, è consigliabile acquistare tettarelle no spill (che evitano di far cadere la goccia), le quali servono a far capire quanto contenuto può entrare all'interno della bocca per essere gestito correttamente.
Il bambino in ogni caso deve in ogni caso deve esercitare un meccanismo di risucchio per poter ricevere il quantitativo di liquido.
Ulteriore alternativa potrebbero essere le tazze con beccuccio morbido, mentre si sconsigliano i bicchieri con beccuccio di materiale rigido poiché evitano al bimbo di utilizzare correttamente i suoi muscoli.
Inoltre a partire dai 6 mesi di vita il bambino può iniziare a utilizzare il bicchiere anche perchè può iniziare ad essere posturato seduto sul seggiolone. Rispetto alla tipologia di bicchiere non poniamoci grossi problemi: inizialmente dovrà comunque essere sostenuto da mamma o da papà, per cui un bicchiere classico andrà bene, per i passaggi successivi invece è preferibile che sia leggero e con qualche scanalatura per un maggiore grip.
Ricordiamo che il piccolo nelle sue prime esperienze di assunzione di acqua dal bicchiere lascerà cadere dalle labbra la maggior parte del liquido buttandoselo sulla maglietta.
Progressivamente, la mandibola diventerà più stabile e sarà in grado di aprirsi e chiudersi sul bordo del bicchierino.
Quando il bambino passa definitivamente al bicchiere, è importante che appoggi sotto il bordo del bicchiere solo il labbro inferiore: infatti, se saranno bene adagiate, le labbra impediranno la perdita di liquido.
Nonostante a volte la mamme pongano il problema dei tempi limitati e quindi della praticità e comodità del biberon, è importante ricordare che la suzione continua e prolungata di una qualsiasi tipologia di tettarella può alterare le funzioni orali e generare malocclusioni e/o alterazioni del palato oltre che eventuali disordini di articolazione dei suoni del linguaggio.
Per capire un po' meglio perchè la suzione di un biberon causi questo tipo di conseguenze, ci viene in aiuto questo articolo dal titolo: "Consequences of bottle-feeding to the Oral Facial Development of Initially Breastfed Children" in cui si illustrano le principali differenze con l'allattamento al seno in termini di postura linguale e di azione sullo sviluppo delle ossa: nell'allattamento al seno la postura della lingua è corretta, la lingua massaggiando il palato ne determina l'accrescimento trasversale e mediante la protrusione della lingua si determina anche la crescita dei condili mandibolari. Nell'allattamento artificiale invece si evidenzia come la postura della lingua e il movimento deglutitorio non siano quelli funzionali poiché vengono modificati i movimenti muscolari della lingua oltre che costringono di conseguenza il bimbo a respirare con la bocca.
Gli effetti della suzione con biberon sullo sviluppo orofacciale vengono ulteriormente illustrati in quest'altro articolo "Effect of the Suction-Swallowing Action on Orofacial Development and Growth": le tettarelle in commercio sono per la maggior parte dei casi ingombranti, poco deformabili, richiedono una forza eccessiva per schiacciarle, incentivano la respirazione orale, la postura bassa della lingua e il movimento del muscolo mentoniero al posto del muscolo orbicolare.
L'aumento della prevalenza delle malocclusioni dentali è stato attribuito a fattori genetici e ambientali: questi ultimi sono legati ad abitudini di suzione e respirazione orale. In questo studio "Longitudinal Study of Habits Leading to Malocclusion Development in Childhood": si è visto che l'abitudine più diffusa era legata alla suzione del biberon e che quasi il 70% dei bambini in questo studio aveva poi sviluppato una malocclusione di qualche tipo.
La letteratura incoraggia a lasciare il biberon entro l'anno di età con il passaggio al bicchiere, ma in ogni caso, come per tutte le abitudini legate alla suzione non-nutritiva (eh si, il bimbo a quest'età non ha più necessità di alimentarsi con questa modalità!) è opportuno non protrarre oltre i 2 anni l'utilizzo del biberon: in questo studio comparativo "Duration of Nutritive and Nonnutritive Sucking Behaviors and Their Effects on the Dental Arches in the Primary Dentition" è stato proprio determinato che le abitudini legate alla suzione prolungata abbiano comportato modifiche alle arcate dentali!
Dopo aver parlato delle conseguenze sullo sviluppo cranio dentale non dimentichiamoci però di un altro aspetto!
Cerchiamo infatti di porre attenzione all'igiene orale del nostro bimbo: dopo la poppata, quando il piccolino non ha ancora i dentini può bastare passare con delicatezza sulle gengivine una garzina imbevuta di acqua tiepida, per poi passare allo spazzolino con dentifricio fluorato quando compaiono i dentini.
Fondamentale poi evitare che il piccolo si addormenti con il biberon in bocca: infatti il contatto prolungato del latte presente nel biberon con i dentini potrebbe contribuire allo sviluppo di carie (dando luogo alla cosiddetta sindrome da biberon).
E se l'uso del biberon persiste? Come fare per eliminare il biberon?
E' fondamentale coinvolgere il bambino attivamente, rendendolo partecipe delle decisioni. Scegliamo di partire in modo soft e graduale, dandogli tempo per abituarsi all’idea senza fargli mancare coccole, attenzioni ed empatia.
Tutte quelle abitudini prolungate legate alla suzione contribuiscono a sviluppare un'alterazione delle funzioni orali e della struttura delle ossa e dei denti!
Anche quando il bimbo è più grande, ricorda che l'utilizzo di bottigliette con beccuccio o stantuffo (specie se rigidi) oppure l'uso prolungato di cannucce, può comportare un'alterazione della morfologia delle arcate dentarie e del palato, un'alterazione della respirazione, un'alterazione della postura linguale e riposo ed in deglutizione e infine un'alterazione dell'articolazione verbale fonatoria: insomma, la continua stimolazione con questi movimenti scorretti se prolungati nel tempo possono provocare alterazioni delle strutture della bocca.
E' importantissimo quindi che ci sia un intervento precoce ed un'eventuale diagnosi: ciò consente di correggere i vizi orali, ricreare un corretto sviluppo muscolare, aiutare o preparare il trattamento ortodontico successivo, correggere le eventuali interferenze sullo sviluppo sia del corpo che del linguaggio (ce lo dimostrano anche in questo articolo).
La logopedia, con un trattamento mirato all'eliminazione del vizio orale e alla rieducazione delle funzioni orali consente un riequilibrio della muscolatura ed un'evoluzione del modello deglutitorio (come dimostrato anche in questo studio del 2015).
Quindi, in caso di difficoltà, adesso sai che il logopedista ti può aiutare!!!
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